lunedì 25 giugno 2012

Deep drilling nei Campi Flegrei

Questo mese (luglio 2012) è uscito su Focus un articolo di Bignami sui terremoti, in cui è anche presente un mio piccolo box sulle operazioni di trivellazione (il cosiddetto "Deep Drilling") nei Campi Flegrei. Lo spazio a disposizione era davvero poco (tanto che l'ultima frase e la mia firma sono saltate), ma ci era sembrato giusto inserire una menzione a questo importante progetto scientifico, che vede il nostro paese all'avanguardia negli studi geologici sui vulcani.
Per realizzarlo, ho fatto una intervista a Giuseppe De Natale, e mi ha risposto in una maniera così esauriente che mi sembrava un peccato non poter pubblicare le sue parole. Quindi, ecco qui un riassunto organizzato in modo facilmente leggibile:

venerdì 22 giugno 2012

Energia elettrica con un accendino?

Per la serie "La baggianata", ecco sfatato un falso che si trova spesso su internet:

Date una occhiata al link seguente:
http://www.cadoinpiedi.it/2012/03/19/energia_elettrica_dal_nulla_ecco_come_-_video.html la domanda è ovvia: si tratta di una bufala? Certo che è una bufala. La "scossa" che viene data dall'accendino è data da una enorme differenza di potenziale (5000-10000 Volt) istantanea. Si tratta, infatti, di elettricità statica. Impossibile da utilizzare per i normali elettrodomestici (od una lampadina), che necessitano di elettricità dinamica, ovvero un flusso di elettroni continuo. La scossa non è altro che un salto improvviso di un manipolo di elettroni che si spostano da un conduttore metallico all'altro in modo da bilanciare le cariche positive e negative presenti sui due conduttori. È lo stesso motivo per cui non possiamo usare i fulmini (una scossa enorme) per accendere gli elettrodomestici. Sono due cose diverse. Sarebbe come mettere acqua nel serbatoio della macchina. Non importa che sia un liquido: se non è infiammabile non funziona come combustibile.
Esiste, però, un modo per generare davvero energia elettrica continua con un accendino. È sufficiente avere una barra che sia costituita da due parti separate con metalli diversi (ad esempio ferro e rame). Scaldando, poi, la barra nel punto in cui i due metalli si incontrano si causerà il movimento degli elettroni, dando origine ad una corrente continua. Si tratta dell’effetto Seebeck, che a sua volta deriva dall’effetto Volta. Bisogna, però, considerare che di solito le differenze di potenziale che si ottengono sono nell’ordine dei millesimi di Volt.