mercoledì 8 febbraio 2012

Il "lampone" che rivoluzionerà l'informatica

Un paio di mesi fa è stato annunciato il progetto RaspberryPi ("raspberry" significa "lampone"). Il suo fine è decisamente ambizioso: creare un buon computer a bassissimo costo, in modo da ridurre il digital divide. A gennaio 2012 sono stati presentati i modelli A e B (http://www.raspberrypi.org/faqs), che saranno in vendita dopo il 20 febbraio. Il modello B costa 35 dollari cioè quasi 25 euro.

La portata della cosa è enorme: avere un computer perfettamente funzionante a 25 euro significa che potremo informatizzare qualunque cosa: utilizzato assieme ad Arduino, RaspberryPi renderà possibile la domotica a basso costo.

Ecco dunque la mia chiacchierata con Eben Upton, direttore del progetto Raspberry:

-C'è una particolare ragione per cui avete scelto il nome "RaspberryPi"?
Si: Raspberry perchè ci sono un sacco di aziende produttrici di computer con nomi che ricordano la frutta (ad esempio Apple, Blackberry - n.d.r.), e Pi perchè, inizialmente, pensavamo di far girare solo programmi python sul nostro computer.

-Qual'è l'uso che vorreste fosse fatto del vostro computer?
Fondamentalmente, per insegnare ai bambini a programmare.

-Pensate di contattare qualche grande azienda per sviluppare prodotti basati su Raspberry (ad esempio media center economici)?
Non abbiamo ancora pianificato nessun progetto, per ora.

-Che sistemi operativi consigliate, per far funzionare questo computer?
Consigliamo delle distribuzioni GNU/Linux tipo Debian o Fedora.

-Avete in programma di rilasciare una versione di Raspberry con wifi integrato?
Non c'è nulla di sicuro, al riguardo.

-Avete già parlato della possibilità di punti di distribuzione sparsi nei vari paesi, in modo da non doversi far spedire per forza il Raspberry dal Regno Unito, ma magari da luoghi più vicini. Ce ne saranno in Italia?
Dipenderà dalle persone che decideranno di aprire un negozio di rivendita. Non saremo noi stessi a mettere in piedi i punti di distribuzione, sarà una iniziativa dei commercianti.

-L'idea alla base del vostro progetto, fondamentalmente, è molto simile a quella di Arduino: un piccolo computer facile da programmare. Avete qualche connessione col loro gruppo di lavoro?
No, siamo due progetti indipendenti.

-Ci sono altre cose che vorreste dire ai nostri lettori?
Niente di chè, visitate il sito www.raspberry.com e magari prendete in considerazione l'acquisto di un computer, quando saranno disponibili (dopo il 20 febbraio 2012).

Ecco un filmato che mostra alcuni test effettuati sulla versione beta del raspberry, usando le librerie grafiche Qt (www.qt-project.org):
 


Nessun commento:

Posta un commento